Procedura segnalazione

Se sei vittima di bullismo o cyberbullismo o se hai assistito ad un episodio di bullismo o cyberbullismo puoi segnalarlo ad un insegnante della tua classe o direttamente al referente per il bullismo scrivendo a referente.bullismo@benedettitommaseo.org

Definizione bullismo e cyberbullismo

Affinché si possa parlare di bullismo si devono rilevare i seguenti requisiti:

  • INTENZIONALITÀ da parte del bullo di fare male alla vittima destinata e totale mancanza di compassione verso la stessa;

  • DURATA PROLUNGATA NEL TEMPO DEGLI ATTI DI SOPRUSO;

  • POSIZIONE DI POTERE DEL BULLO (a causa dell’età, della forza fisica, ecc.);

  • VULNERABILITÀ DELLA VITTIMA, incapace di difendersi da sola;

  • PRESENZA DI SPETTATORI (spesso, sono azioni che avvengono alla presenza di altri, che possono anche sostenere e legittimare gli eventi in atto, o rimanere indifferenti senza prendere le difese della vittima)

  • MANCANZA DI SOSTEGNO da parte dei membri del gruppo, per cui la vittima si sente isolata ed esposta, ha paura di riferire gli episodi di bullismo temendo rappresaglie e vendette;

  • CONDIZIONE DI SOFFERENZA da parte della vittima.

 

Quanto alle tipologie di bullismo, se ne possono individuare tre:

  • fisico (pugni, calci, colpi, danneggiamento di oggetti personali della vittima)

  • verbale (offese, minacce, soprannomi denigratori e prese in giro)

  • indiretto (esclusione sociale, pettegolezzi, diffusione di calunnie …)

 

In aggiunta, la rapida diffusione delle tecnologie ha determinato lo sviluppo di una forma particolare del fenomeno, nota come cyberbullismo. Viene esercitato a distanza attraverso strumenti informatici e si traduce in numerose forme di aggressione e molestie quali:

  • scritto-verbale-visivo (offese e insulti tramite messaggi di testo, e-mail, immagini, video pubblicati su siti, social network o tramite telefono)
    • Flamming: l’invio di messaggi violenti e scurrili, con l’unico scopo di creare conflitti verbali all’interno della rete fra due o più persone. Flame è un termine inglese che vuol dire fiamma, da cui deriva il comportamento di “accendere” una discussione verso una o più persone.

    • Harassment: molestie effettuate tramite canali di comunicazione con azioni, parole e comportamenti persistenti verso una singola persona, che causano disagio emotivo e psichico, creando una relazione sbilanciata tra il cyberbullo e la vittima, che subisce passivamente le molestie, senza potersi difendere e porre fine ad esse.

    • Denigration: divulgazione nella rete di notizie false, allo scopo di danneggiare la reputazione o le amicizie della vittima. Il processo di denigrazione colpisce generalmente aspetti centrali della personalità del soggetto come l’orientamento sessuale, l’appartenenza etnica, difetti fisici, difficoltà scolastiche e situazioni familiari.

    • Cyberstalking: con questo tipo di cyberbullismo si evidenziano tutti quei comportamenti che, mediante l’uso delle nuove tecnologie, sono effettuati per perseguitare le vittime allo scopo di infastidirle, molestarle e terrorizzarle.

    • Happing shapping (schiaffo allegro): il cyberbullo, da solo o in gruppo, riprende la vittima con lo smartphone mentre la picchia. Il video poi viene pubblicato sul web allo scopo di deridere la vittima.

  • impersonificazione (furto, appropriazione, uso e rivelazione ad altri di informazioni personali come credenziali di accesso ai social network).
    • Impersonation: il cyberbullo si appropria dell’identità virtuale della vittima e compie una serie di azioni che ne danneggiano la reputazione: può aprire un nuovo profilo sui social network fingendo di essere la vittima oppure può impadronirsi delle credenziali d’accesso all’account della vittima compiendo azioni dannose.

    • Tricky o Outing: la particolarità di questa forma è una forte intenzione da parte dell’artefice di ingannare la vittima. In questo caso il cyberbullo cerca di guadagnare la fiducia della sua vittima per acquisire informazioni da diffondere online al fine di danneggiarne la reputazione.

  • di esclusione (es. dalle comunicazioni online, dai gruppi)
    • Exclusion: escludere intenzionalmente qualcuno senza motivo da un gruppo online come gruppi WhatsApp e Facebook, chat varie, forum e anche giochi online.

 

Definizione procedure di intervento in caso di segnalazione

La segnalazione di un episodio di bullismo o cyberbullismo può arrivare al referente da un insegnante o da un genitore, studente, personale ausiliario.

 

Nel caso la segnalazione arrivi da parte di un insegnante (attraverso una qualunque modalità scelta dal richiedente: mail – telefonata – contatto diretto ecc.)

  • viene fissato un incontro nel tempo più breve possibile fra referente bullismo e l’insegnante che richiede l’intervento di consulenza;

  • viene steso un verbale da parte del referente bullismo sui contenuti dell’incontro e sugli interventi programmati;

  • il verbale viene inviato all’insegnante richiedente, al dirigente scolastico e depositato nella cartellina in vicepresidenza dopo essere stato protocollato;

  • l’insegnante che richiede la consulenza si impegna a coinvolgere il consiglio di classe nella gestione del caso;

  • l’intervento concordato ed il monitoraggio sono responsabilità del consiglio di classe;

  • il referente resta a disposizione del consiglio di classe per ulteriori interventi sul caso.

 

Nel caso la segnalazione arrivi da parte di un genitore, studente, personale ausiliario (attraverso una qualunque modalità scelta dal richiedente: mail – telefonata – contatto diretto ecc.)

  • viene fissato un incontro nel tempo più breve possibile fra referente bullismo e la persona che richiede l’intervento di consulenza;

  • la finalità dell’incontro consiste nella raccolta di informazioni sulla situazione;

  • viene steso un verbale da parte del referente bullismo sui contenuti dell’incontro e sugli interventi programmati che verrà condiviso con il consiglio di classe ed il dirigente;

  • il verbale viene depositato nella cartellina in vicepresidenza dopo essere stato protocollato;

  • il referente verifica assieme al consiglio di classe o parte di esso l’opportunità di programmare un intervento

  • il referente concorda con il consiglio di classe le modalità per informare l’alunno o il genitore sulle caratteristiche dell’intervento programmato

  • nel caso venga concordato un intervento sul caso, il consiglio di classe è responsabile dell’attuazione e del monitoraggio dello stesso.